“La rivincita del coupé: una riflessione di Max Bontempi"

17 Giugno 2014

Lancia, Cisitalia, Aston Martin, Jaguar ed AC Coupè nel mirino dei collezionisti più avveduti del 2014.

Alcune circostanze che si sono recentemente succedute mi hanno fatto riflettere sulla grande importanza che il “coupé” ha avuto nella storia dell’auto sportiva e sull’avvenire che questo modello avrà nell’ambito del collezionismo e del mercato cui fanno riferimento certi segnali forti e tangibili.

In primo luogo, più per caso che non per un vero e proprio trend, aver avuto la fortunata opportunità di consegnare a nostri importanti clienti vetture rare come Aston Martin DB2, Cisitalia 202 SC, Bristol 400 e Fiat 1100 S, mi ha messo in condizione di apprezzare meglio l’unicità del design dei coupé costruiti tra gli anni quaranta e gli anni cinquanta più insoliti ed armoniosi degli analoghi modelli spider e cabriolet.

Se a ciò aggiungiamo i risultati delle Aste internazionali che, sulla scia dell’andamento ormai costantemente in crescita dei prezzi di Ferrari e Porsche, hanno decretato un incremento piuttosto significativo di tutti i modelli chiusi, è facile pensare che la mia riflessione sul coupé sportivo un certo senso ce l’ha ed è corroborata dalla grande partecipazione di vetture GT ai più recenti eventi sportivi del settore, prima fra tutte la 1000 Miglia 2014.

Anche in questo campo, infatti, abbiamo assistito alla presenza di vetture assai pregevoli che ci eravamo abituati a vedere solamente nella versione “roadster” o “sport” , mal considerando la possibilità di valutarne la grande qualità della versione chiusa; citiamo solo alcuni apprezzabili esempi come le Jaguar XK 120, la Siata Daina e l’AC Aceca Bristol, per non parlare delle Mercedes 300 SL e delle Porsche 356.

Io stesso per anni ho pensato che fosse più facile commercializzare vetture scoperte, barchette e convertibili, che più immediatamente avrebbero suscitato forti emozioni in potenziali acquirenti che nella vita di tutti giorni guidano comode berline chiuse e ben climatizzate; dimenticavo, e forse la rivincita del coupé sta proprio qui, che, a parità di sportività e blasone, un coupé è certamente più confortevole di un’analoga versione decappottabile.

Oltre a ciò, vi sono intere generazioni di coupé costruiti in piccola serie che hanno trionfato alla Mille Miglia, a Le Mans ed alla Targa Florio e, proprio per questo, sono da considerare investimenti sicuri e dal grande potenziale di crescita; tra questi, meritano certamente un occhio di riguardo auto come la Lancia Aurelia B20 GT, la Giulietta Sprint Veloce I serie, la Frazer Nash LM Coupé, la Fiat Otto Vu, o la Jaguar XK 140 C, tutte costruite in poche centinaia di esemplari e dunque facilmente censibili e collezionabili.

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